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«La Regione teneva ad essere presente al Perdòn di Barbana, rito antichissimo che si ripete ogni prima domenica di luglio dal lontano 1237 ed è vissuto come momento identitario molto importante per la comunità gradese. L’Isola oggi, in questa magnifica giornata di sole, è affollatissima di visitatori e turisti e questo evento non è importante solo per l’attrattività di Grado, perla della nostra regione, ma anche per tutto il Friuli Venezia Giulia».  Lo ha commentato ieri l’assessore al Patrimonio del Friuli Venezia Giulia, Sebastiano Callari, a margine della processione votiva della comunità gradese a Barbana, che si svolge da secoli come ringraziamento alla Madonna per aver salvato il paese da una terribile epidemia di peste.
«Attraverso queste manifestazioni fortemente identitarie – ha spiegato Callari, che è stato accolto dal sindaco Claudio Kovatsch – i turisti toccano con mano la ricchezza della nostra storia, della nostra cultura: è un dovere continuare queste tradizioni, non per ragioni ideologiche, ma nel rispetto della storia della cultura occidentale fortemente legata alle sue radici cattoliche».


Callari ha preso posto in una delle barche pavesate a festa a seguito della “Regina del mare” con a bordo la statua della Madonna degli Angeli alla guida del suggestivo corteo di barche che attraverso i canali della laguna ha raggiunto l’isola di Barbana, dove sorge l’antico Santuario mariano. La celebrazione – presieduta dall’arciprete di Grado, Paolo Nutarelli, al quale si è poi aggiunto l’arcivescovo di Gorizia, Carlo Redaelli – si è conclusa sul sagrato della Basilica di Sant’Eufemia con l’atto dell’affidamento e la benedizione solenne.

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In copertina, la statua della Madonna degli Angeli; all’interno, la processione di barche all’isoletta di Barbana e altre immagini della sentitissima cerimonia presente l’assessore regionale Sebastiano Callari.

 

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